martedì 1 marzo 2011

Recensione Trilogia di Bray Libba.


Una grande e terribile bellezza

Fine Ottocento. Alla morte della madre, la sedicenne Gemma Doyle, trascurata da un padre schiavo del laudano, lascia Bombay dove ha trascorso l'intera infanzia per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra, la Spence Academy. Qui, dopo molti tentativi, riesce a entrare nell'esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l'imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e soprattutto oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l'ha seguita fin dall'India e l'avvisa di non dar retta ai sogni che la funestano), Gemma scopre un diario segreto che le svela l'esistenza dell'Ordine, una congrega di sole donne dedite alla magia e alla ricerca di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik e di altri a lui vicini, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole che la vorrebbero studentessa modello, a raggiungere la grotta nascosta dove l'attende un destino imprevedibile e dove alcuni pressanti interrogativi troveranno finalmente un chiarimento.



Angeli ribelli


La società vittoriana di fine Ottocento, i balli dell'aristocrazia londinese e la magia di regni incantati e meravigliosamente insidiosi. Chi ha imparato ad amare Gemma Doyle, l'eroina di "Una grande e terribile bellezza", troverà nuove emozioni in questo secondo capitolo della saga. Insieme a Gemma - sempre più consapevole dei propri poteri magici e ancor più decisa a distruggere definitivamente la malvagia Circe - ritroviamo la timida Ann, l'ostinata Felicity, il misterioso Kartik e l'affascinante corteggiatore Simon Middleton, oltre a spiriti e presenze oscure, amici perduti e nemici ritrovati. Appuntamenti mondani, lezioni d'arte sulla caduta degli angeli ribelli, visite al manicomio di Bethlem e apparizioni di inquietanti fanciulle vestite di bianco, trasformano le vacanze di Natale di Gemma in una corsa a perdifiato nell'ignoto, alla ricerca del Tempio ma soprattutto di se stessa. Un'Odissea al femminile, con una protagonista e voce narrante forte, indipendente e passionale, in cui sogno e realtà, visione e incubo si fondono in una rilettura del romanzo gotico vittoriano e dei feuilleton di un tempo, ma con echi di un moderno fantasy e la verve di un manga.





La rivincita di Gemma



Ritorna con il terzo libro l'eroina vittoriana e new gothic che ha affascinato milioni di lettrici nel mondo. Incomincia un nuovo anno scolastico e Gemma Doyle, alla soglia dei diciassette anni, si ritrova all'appuntamento con a lugubre Spence Academy. L'Ordine, la misteriosa congrega di cui faceva parte la madre, lotta con il Rakshana per il controllo dei regni, la dimensione magica dove i morti tornano in vita e tutti i desideri, anche i più pericolosi, sembrano realizzarsi. Mentre Pippi, nella sua nuova incarnazione, è sempre più determinata a vendicarsi delle antiche compagne di scuola e qualcuno vuole ricostruire a tutti i costi la maledetta ala est del collegio, Gemma deve affrontare il debutto nella società londinese con le amiche Felicity e Ann, e insieme i suoi sentimenti per Kartik. Tra la realtà e la fantasia, dove si nasconderanno le maggiori insidie? Magie, colpi di scena, tra amori impossibili, lacrime e sangue.




Recensione

Questi libri a mio avviso sono una delle trilogie più riuscite. La Bray riesce a fondere con maestria elementi fantasy e grotteschi. E' notevole la bravura dell'autrice nel ricreare con attenzione l'ambientazione vittoriana in cui è ambientata la storia. Una ragazza in fuga dall'India, in fuga dalla morte della madre, si ritroverà a londra dove lentamente tutti i suoi interrogativi troveranno risposta. Lo stile unico della Bray ci catapulta dolcemente fra le camere buie della Spence Academy, ci getta fra i clamori di una Londra modaiola e fra il fascino terribile di un luogo incantato. Quattro sono le protagoniste della nostra storia: Gemma, Felicity, Pippi e Ann. Tutte all'apparenza cosi diverse, ma infondo unite dallo stesso destino. Non si trovano aggettivi per descrivere questa trilogia. Le emozioni che ti lascia addosso sono cosi potenti e varie che ti lasciano senza parole. Voler arrivare infondo al libro per scoprire i misteri e sentire crescere un fitta al cuore sapendo che a breve tutto finirà. E' una saga che va letta, amata e ricordata. La protagonista epica e coraggiosa, le amiche, ognuna con le proprie debolezza. La Bray ha creato un mondo, difficile da scordare, ti rimane addosso come una ferita, che prima o poi tornerà a far male.



Voto ***** 5/5

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